La scomunica e il rito
Nel 1169 i guerrieri di Como,uniti a Barbarossa e con l'aiuto delle tre Pievi (Dongo, Gravedona, Sorico) invadono l' isola apportandovi stragi e distruzioni. Le fortificazioni vengono abbattute in modo da non essere più riedificate; le chiese (secondo lo storico Primo Tratti l' isola al momento della distruzione ne doveva possedere ben nove) sono rase al suolo tanne una Barbarossa in un decreto del 1175 vieta la ricostruzione di fortezza, chiese e case.
E non bastando la distruzione totale, l'isola venne scomunicata dal vescovo di Como Vidulfo:
"Non suoneranno più le campane, non si metterà pietra su pietra, nessuno vi farà mai più l'oste, pena la morte violenta". Da allora nessuno più torna ad abitare nell'Isola a causa della maledizione L'isola viene ceduta dal Vescovado alla famiglia Vacana. Nel 1914, gli eventi subiti dal Belgio durante l'inizio della seconda guerra mondiale inducono il proprietario Augusto Giuseppe Caprani, a lasciare l'isola in eredità di S.M. il Re del Belgio Alberto I, in segno di solidarietà. Nel maggio del 1920 il Re del Belgio dona l'Isola alla Stato Italiano per farne luogo di riposo per artisti belgi ed italiani e lo Stato Italiano a propria volta la destina all'Accademia di Brera. Le villette che ospitano artisti e letterati e che oggigiorno ne fanno uno dei poli più importanti ed interessanti della cultura lariana vengono completate solo più tardi per via della morte del re del belgio avvenuta scalando le ardenne.
Nel 1948, incuranti della maledizione che incombeva sull'isola,
il setaiolo Carlo Sacchi ed il campione di motonautica Sandro De Col,
contattano Lino Nessi proponendogli di impiantare una Locanda
nell'isola, allora abitata solo da serpi.
Improvvisamente Sandro De
Col scompare tragicamente in un incidente di motonautica e Carlo Sacchi
viene ucciso a Villa d'Este dalla contessa Bellentani. Lino Nessi,
frustrato vorrebbe abbandonare il progetto, ma la scrittrice inglese
Francis Dale gli suggerisce l'esorcismo del fuoco. Questo veniva già
praticato ai tempi dei greci, che lo facevano come rito di
ringraziamento per il raccolto. Da allora ogni volta che qualcuno onora
la mensa della Locanda dell'Isola si svolge il rito del fuoco.E da
allora non é morto più nessuno
Da una terra abbandonata, maledetta e
scomunicata, è così rinata una tradizione di ospitalità che continua
tutt'oggi, aperta a tutti, indipendentemente dalla nazionalità o dalla
religione.